Meverin ed Eureka Competition partecipano al Ferrari Challenge Europe Trofeo Pirelli con Max Mugelli
100 punti in totale, terzo posto in classifica generale a pari merito con il giovanissimo Valint che però rispetto a Mugelli ha ottenuto una vittoria: la classifica avulsa premia dunque il pilota ungherese, sottraendo a Max il terzo posto che il pilota toscano aveva mantenuto praticamente da inizio campionato. Una vera e propria doccia fredda, che priva il pilota di Ronta di un risultato che nel corso della stagione aveva ampiamente meritato.
Max, purtroppo il fine settimana sulla pista di casa non è andato come avevi sperato
“Sabato sera durante la premiazione ho pianto per la delusione! Non posso certo nascondere che l’amarezza è stata grande. Sin dalla prima gara in marzo a Valencia sono sempre rimasto tra le prime tre posizioni in classifica generale, occupando anche il secondo posto. La terza posizione in classifica generale è sempre stato il mio obiettivo di questa stagione e vederlo sfuggire in questo modo fa davvero male al cuore. Ma devo accettarlo: lo sport da molto, ma a volte è crudele!
Quale pensi sia stata la causa?
Credo che la mancanza di test pre-gara sia stata la causa principale. A differenza degli altri piloti di testa, non ho mai potuto effettuare delle sessioni di test prima delle gare più importanti, e questa mancanza si è fatta sentire soprattutto a SPA e al Mugello, due circuiti veloci e complessi in cui i test sono essenziali. L’unico test che ho potuto effettuare è stato di un solo giorno al Mugello, ma niente contro i quattro giorni di test disputati dai miei avversari.
Cosa è andato storto qui al Mugello?
Purtroppo le qualifiche hanno determinato l’intero weekend di gara. I miei avversari sono riusciti a fare il miglior tempo nei primi minuti di qualifica, quando io stavo ancora trovando il feeling migliore sul bagnato. Molti di loro il weekend precedente avevano infatti avuto modo di provare la vettura anche su pista bagnata. Poi sfortunatamente nel corso delle qualifiche la pioggia è aumentata di intensità e pertanto non c’è stata la possibilità per migliorare. Mi son dovuto accontentare dunque della settima fila. In questa occasione peraltro era previsto un solo turno di qualifiche, valevole per determinare lo schieramento sia di gara 1 che di gara 2.
In gara 1 sei stato però protagonista di una bella rimonta!
Hai ragione e i numeri non mentono. Sono partito quattordicesimo e ho concluso ottavo (sesto nella mia categoria). Al via, su pista bagnata, la mia grande esperienza mi ha aiutato a trovare il varco giusto con visibilità praticamente pari a zero, conquistando subito alcune posizioni. Sono stato bravo non solo a mantenere la concentrazione per tutta la gara evitando errori ed uscite di pista, compiendo anche alcuni bei sorpassi. Valint purtroppo era troppo avanti per essere raggiunto ma il suo quarto posto mi lasciava ancora 6 punti di margine in classifica generale prima dell’ultima gara.
Il copione si ripete anche in gara 2
Proprio così, un’altra bella rimonta, ma purtroppo inutile, su una pista bagnata e insidiosissima. Quando ho tagliato il traguardo sapevo di essere arrivato a pari punti con Valint, ma sapevo anche che a lui sarebbe toccata la medaglia di bronzo e a me quella di legno. Con mio enorme disappunto! Una stagione è fatta di episodi e subito mi viene alla mente la squalifica di Fleming vincitore a Misano che ha permesso a Valint giunto secondo di vincere. Senza la squalifica del pilota inglese sarei stato avanti di un punto!
Parte della grande delusione è comunque svanita domenica. Nelle Finali Mondiali hai infatti portato a casa un bel settimo posto. Ne sei soddisfatto?
Ho dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che so andare forte e guidare con grande attenzione. Le Finali Mondiali sono state, soprattutto nel primo giro, una sorta di autoscontro ad eliminazione che ha costretto la direzione gara ad esporre bandiera rossa. Se non bastasse, dopo la ripartenza la safety car è entrata in pista due volte a causa di ulteriori incidenti. Io sono riuscito a districarmi nel miglior modo possibile. Ricordo inoltre il bellissimo sorpasso al giapponese Imada all’interno della San Donato verso il finale di gara successivo alla ripartenza della seconda safety. Insomma, il settimo posto sotto la bandiera a scacchi, dalla quattordicesima posizione in griglia, è un buon risultato.
Per concludere, come giudichi la stagione che si appena conclusa?
Nonostante sia oggi estremamente deluso per il podio sfumato per un soffio, la stagione è stata senza dubbio positiva, coronata da parecchi podi. Abbiamo fatto 100 punti, un bel bottino. La vittoria è mancata, ma bisogna anche ammettere che i due ragazzini terribili (Donno e Fleming) soprattutto a fine stagione erano imbattibili. Sono comunque soddisfatto perché anche quest’anno ho regalato emozioni ai miei tifosi e molta visibilità ai miei sponsor che da anni non mi fanno mai mancare il loro appoggio. Anche alla soglia dei 50 anni sono ancora uno dei grandi protagonisti di un campionato difficile e impegnativo come il Ferrari Challenge Europe Trofeo Pirelli Pro. A tutti loro do appuntamento al prossimo anno!
Foto di Marco Vitali e di Foto E_C